Opinioni e stati d’animo dei marchigiani al tempo del coronavirus - II rapporto

Michela Morelli

L’Osservatorio Sociale sugli Orientamenti dei Marchigiani (giunto alla XXII edizione) continua le sue rilevazioni sull’andamento del clima sociale e d’opinione nelle Marche, una delle aree italiane più colpite dall’emergenza Covid-19.

Ad un mese di distanza dalla pubblicazione del I rapporto, Sigma Consulting mette ancora a disposizione della collettività il suo lavoro, ascoltando cos’hanno da dire i Marchigiani e descrivendo come evolvono stadi d’animo, opinioni e paure dei cittadini a oltre un mese dall’inizio della quarantena.

Giunti alla 7°wave di questa edizione straordinaria dell’Osservatorio, presentiamo dati e indicatori frutto delle rilevazioni flash che l’istituto sta conducendo dai primi giorni di marzo, indicativamente con cadenza settimanale, in occasione degli atti ufficiali più significativi emanati dal governo (decreti, disposizioni a sostegno di imprese e famiglie, nuovi piani di misure restrittive).

Emozioni e stati d’animo

Con il rallentamento dei contagi e le nuove misure del governo che puntano ad un lento ritorno alla normalità, il morale dei marchigiani sembra risollevarsi. Se l’annuncio della proroga delle misure restrittive a inizio mese aveva peggiorato la condizione emotiva dei cittadini, l’annuncio delle riaperture al 4 maggio ha fatto migliorare la condizione psicologica generale.

Tra gli stati d’animo più frequenti scende finalmente la preoccupazione e sale la speranza. Inevitabile la crescita del senso di attesa per una ripartenza della quotidianità fuori casa. Dopo oltre 40 giorni di quarantena, pazienza, noia e nostalgia sono gli stati d’animo di una quota sempre maggiore di intervistati.

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L’abbassamento della curva di diffusione del contagio smorza la preoccupazione dei cittadini per la salute personale e per quella dei propri cari. Quest’ultima preoccupazione rimane comunque al primo posto.

Rimane invece molto alta la preoccupazione per la situazione economica italiana, seriamente compromessa dalla chiusura forzata delle attività ma rimessa in discussione dall’annuncio delle riaperture. Questa buona notizia ha avuto l’effetto di diminuire la preoccupazione dei marchigiani per il proprio lavoro.

Nell’arco di un mese scende di quasi 20 punti percentuali la paura del contagio. Passa dal 64% al 47% la quota di cittadini che temono di venir contagiati dal Covid-19 o di averlo contratto in modo asintomatico. A fine aprile, quindi, il 53% dei Marchigiani afferma di non temere il contagio da Coronavirus, facendo pensare che le riaperture possano corrispondere ad un pericoloso abbassamento della guardia nei confronti del virus. Preoccupazione che sembra essere confermata dal grafico qui riportato.

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La vita in quarantena

Tra le attività a cui i marchigiani si stanno dedicando per trascorrere il tempo in quarantena, guardare la televisione e le serie tv rimangono ai primi posti. Scende il numero dei lettori e sale quello di chi si dedica alle conversazioni via telefono o in videochiamata. Un prevedibile effetto del prolungato isolamento sociale.

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Per chi lavora in modalità di smart working la nuova routine è ormai consolidata senza troppi traumi, anche se scende leggermente la percentuale dei lavoratori che si dichiarano molto o abbastanza soddisfatti dello smart working.

Anche la didattica a distanza incontra l’approvazione dei genitori, sebbene solo l’8% si dichiari molto soddisfatto e il 65% si limiti ad un “abbastanza” soddisfatto.

Il desiderio di «tornare alla normalità» è molto forte ed aumentano i cittadini che manifestano disagio per l’obbligo di rimanere in casa (sono più di 1 su 2). La convivenza con i propri familiari è giudicata difficile da 1 intervistato su 4. Il 60% (anche se in calo) afferma che la quarantena ha ridotto il volume delle spese sostenute.

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Le misure di protezione adottate

Dall’inizio della quarantena ad oggi l’adozione delle misure di protezione contro il contagio cambia radicalmente. La mascherina è ormai ufficialmente entrata a far parte della nostra quotidianità, usata dalla quasi totalità degli intervistati. Scende però l’attenzione sull’aspetto dell’igiene personale e del distanziamento sociale. Questi due dati potrebbero essere interpretati alla luce della diminuita preoccupazione per il contagio.

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Fiducia in chi gestisce l’emergenza

Dall’inizio dell’emergenza, medici e staff sanitario mantengono intatto il livello di fiducia in loro riposta. Scendono impercettibilmente i livelli di fiducia nella Protezione Civile, nell’Istituto Superiore di Sanità e nei sindaci delle città di residenza. Risentono del lungo isolamento e delle misure adottate anche i livelli di fiducia del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.

Inevitabile, alla luce delle ultime vicende che l’hanno vista protagonista, il calo della fiducia nei confronti dell’Unione Europea, che sale comunque di un punto percentuale rispetto alla scorsa settimana.

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Uno sguardo al futuro

Vista la situazione economica del Paese dopo due mesi di emergenza, il 56% dei marchigiani preme per una riapertura rapida di esercizi e imprese ed auspica fortemente una gestione autonoma della «fase 2».

Guardando al futuro e alle cose che cambieranno dopo l’emergenza, secondo i marchigiani l’economia e il lavoro sono i settori che più degli altri subiranno gli effetti della crisi. Rispetto a 30 giorni fa, si registra un significativo aumento del numero di coloro che prevedono mutamenti nella sfera delle relazioni sociali. Al contrario, diminuisce la quota di chi si attende cambiamenti nella politica italiana ed europea.

Cala inaspettatamente l’orgoglio marchigiano, seppure di pochissimo. Resta comunque stabile il trend dell’aumento di unità ed appartenenza rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti.


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