Che rapporto c'è (e ci sarà) tra lavoro e Metaverso

Il Metaverso: tutti ne parlano, tutti ci investono, nessuno vuole essere lasciato indietro in questi mondi virtuali che promettono di rivoluzionare la nostra vita (vera). Vogliamo concentrarci oggi su un aspetto fondamentale di questa realtà: il lavoro.

A che punto siamo con il Metaverso

Nonostante non si faccia altro che parlare di Metaverso, nella realtà si procede un po' a rilento, tanto che Sir Martin Sorrell, CEO di S4 Capital, al Milano Marketing Festival ha dichiarato che è “maggiore il suo impatto mediatico di quello economico”. In questi mondi virtuali, che al momento sono una quarantina, si muovono per ora circa 350 milioni di persone.

Nel Metaverso si entra per ragioni diverse: per assistere ad un evento in differita, per interagire con altri giocatori come in Minecraft, per esplorare altre città e socializzare con altri utenti o anche per lavorare in team da location diverse tra loro. Quello del lavoro è in questo momento l'aspetto che più ci interessa approfondire, cercando di capirne le potenzialità.

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Come il Metaverso può cambiare il mondo del lavoro

La pandemia, solo due anni fa, è entrata prepotentemente nelle nostre vite sconvolgendo tutte le certezze che avevamo, anche (o sarebbe meglio dire soprattutto) a livello lavorativo. Messo in crisi da una situazione contingente, il mondo del lavoro si è dovuto adattare velocemente alle nuove esigenze sanitarie, passando da un giorno all'altro ad una modalità nuova: quella del lavoro da remoto. Mancava la preparazione, mancavano spesso gli strumenti, mancava sopra ogni cosa il mindset per rendere il lavoro da remoto davvero smart. Stavolta lo scenario è diverso: abbiamo il tempo e le informazioni necessarie per prepararci al passaggio ad una nuova modalità, ed il mondo del lavoro si sta mostrando estremamente ricettivo sull'argomento.

Qual è la correlazione tra pandemia e Metaverso? Se c'è qualcosa che abbiamo imparato in due anni di emergenza sanitaria, è che lavorare da remoto ha molti vantaggi, ma anche qualche criticità. La problematica che il Metaverso promette di risolvere è quella della distanza e della mancanza di empatia tra colleghi. In un futuro molto prossimo (che in alcuni casi è addirittura già presente) sarà infatti possibile incontrare gli altri membri del proprio team di lavoro sotto forma di avatar, avvicinandosi così alla vita reale e superando (almeno un po') la distanza dagli interlocutori.

Quali saranno le professioni coinvolte

Semplificando potremmo dire (allo stato attuale delle cose e vedendo l'evoluzione dei vari mondi del Metaverso, che potrebbe cambiare in ogni momento e ribaltare tutto ciò che stiamo dicendo) che sarà possibile trasferire nel Metaverso tutte le professioni che oggi possono essere svolte da remoto. Ci sono alcune professionalità, però, che saranno più direttamente coinvolte sin dall'inizio. Parliamo di sviluppatori Web, grafici, addetti alla sicurezza online, esperti di innovazione tecnologica e designer di realtà aumentata.

Un'altra branca di professionisti che sarà molto coinvolta da questo passaggio nel Metaverso è quella degli artisti e dei creatori di contenuti. Grandissimo spazio viene già dato e verrà dato a vendite, pubblicità e media.

Cosa si potrà fare praticamente

Alcune delle applicazioni pratiche della logica del Metaverso al mondo del lavoro sono illustrate da un articolo che Il Sole 24 Ore ha dedicato all'argomento nella sua sezione Econopoly: "Il Metaverso permetterà ai dipendenti di entrare e uscire da sale conferenze e uffici virtuali in tempo reale, presentare un progetto dal vivo, fare networking con colleghi provenienti da tutte le parti del mondo o recarsi in un help desk virtuale, senza mai realmente muoversi dalla propria scrivania.

Sarà possibile dare fattezze umane all’intelligenza artificiale, permettendo di trasformare le chatbot tipiche dei siti web attuali in interazioni reali con dei “front office info points” guidati da agenti dell’IA.

Si potrà anche utilizzare questa tecnologia virtuale innovativa per creare ambienti di lavoro coinvolgenti, progettati ad hoc per migliorare il benessere dei dipendenti, la coesione del team e la collaborazione. Con la sola limitazione della fantasia e dell’abilità nella progettazione 3D sarà possibile creare spazi di lavoro di ogni tipo, da ambienti rilassanti come paesaggi naturali o spiagge per il networking a sale conferenze con Vista Skyline di New York per le presentazioni più serie con i clienti.

Il Metaverso potrebbe inoltre rivoluzionare la formazione e lo sviluppo delle competenze, comprimendo drasticamente il tempo necessario per sviluppare e acquisirne di nuove, rendendo l’apprendimento interessante, veloce e completamente interattivo."

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Opportunità e rischi

Per quello che ne sappiamo al momento, paradossalmente, è più facile parlare dei rischi del lavoro nel Metaverso che delle opportunità. Il motivo? Le opportunità di una miriade di mondi virtuali, presenti e futuri, nei quali si muovono professionalità trasversali, sono potenzialmente infinite. È probabile che esisteranno, a brevissimo, opportunità lavorative nel Metaverso che allo stato attuale delle nostre conoscenze faremmo fatica ad immaginare.

Più facile è invece cogliere i rischi nascosti nel Metaverso. Due delle principali preoccupazioni riguardano la possibilità di svolgere azioni illecite e la questione della privacy. Lo evidenzia l'ANSA, che spiega "gli esperti di cybersecurity di Trend Micro parlano di ridefinizione del concetto di privacy, visto che il metaverso aprirà ad una raccolta di informazioni che crescerà con l'aumentare delle attività che verranno migrate online. Per questo, il gruppo parla di Darkverse, il "lato oscuro" del metaverso, un nuovo luogo di riferimento per attività criminali. Questi ultimi potrebbero cercare di compromettere gli spazi gestiti dagli operatori di infrastrutture critiche con l'obiettivo di compiere sabotaggi o estorsioni di sistemi industriali. Oppure potrebbero provare "l'assalto agli avatar"".

Un altro rischio è che convertire in 3D la propria attività richieda tecnologie ancora troppo costose per le piccole imprese e che il Metaverso diventi perciò appannaggio delle grandi corporation.


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