Turismo‌ ‌in‌ ‌Italia:‌ ‌lo‌ ‌scenario‌ ‌2020‌

Non si possono fare previsioni di nessun tipo per l’anno 2020 senza tener conto dell’emergenza Covid che ha avuto, e ancora avrà, pesanti ripercussioni su tutti i settori economici.

Il turismo è sicuramente uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria, tanto che nelle fasi iniziali di diffusione del contagio nel Paese si temeva addirittura che la stagione estiva fosse completamente cancellata. Ad alimentare i timori era stato il protrarsi del lockdown, che aveva letteralmente paralizzato l’intero settore turistico.

Le prospettive per il resto del 2020, allo stato attuale delle cose, sono meno fosche del previsto, anche se la ripresa sembra avanzare a fatica. Ecco alcune previsioni per il turismo italiano dei prossimi mesi.

La mancanza degli stranieri

La nota più dolente del turismo di questa stagione estiva ormai cominciata è la mancanza dei turisti stranieri nel nostro Paese. Lo confermano le parole del presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina agli Stati Generali. “Lo scenario di breve periodo è molto difficile. Sulla base delle prenotazioni arrivate fino ad ora, e anche includendo la possibilità di una quota di prenotazioni last minute superiore al normale, stimiamo per i tre mesi estivi un calo di oltre 50 milioni di presenze. A pesare soprattutto lo stop del turismo straniero: nelle nostre località mancheranno oltre 40 milioni di presenze estere.”

Si prevede, in base a questo scenario, la perdita di 82 mila posti di lavoro tra stagionali e non. Negative anche le previsioni per la ristorazione, strettamente collegata al comparto turistico. La soluzione? “Dobbiamo agire su due direttrici: salvataggio e ripresa. Da un lato dobbiamo rafforzare i sostegni introdotti per permettere alla filiera di superare l’emergenza. Dall’altro procedere ad una accurata programmazione, per disegnare il rilancio del settore e risolvere i suoi problemi strutturali. Alcuni problemi sono strutturali per il sistema Italia, non solo per il turismo.”

Un turismo “locale”

turismo locale estate.jpg

Sebbene le perdite economiche per il turismo, derivanti dalla mancanza dei turisti stranieri, siano calcolate nell’ordine del 60% da qui a fine anno, una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dal turismo locale. Secondo gli ultimi dati Demoskopika, con 275 milioni di presenze nelle regioni italiane si riuscirebbe a compensare “almeno del 30% il probabile crollo dei turisti stranieri nel Belpaese che nel 2019 hanno superato quota 216 milioni di presenze”.

Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, ha le idee molto chiare su come i governi locali dovrebbero incoraggiare questo tipo di turismo. “Risulta necessario che ciascun sistema regionale si attivi per ripensare l’offerta turistica in totale sicurezza concentrando l’attenzione prioritariamente su tre differenti tipologie di turisti italiani: gli identitari, cioè i turisti italiani che trascorrono le vacanze nella regione di residenza; gli esterofili, cioè turisti italiani residenti in una determinata regione che ogni anno scelgono l’estero quale meta vacanziera; e, infine, i nazionalisti, cluster che rappresenta i turisti italiani residenti in una determinata regione che scelgono di trascorrere le vacanze in Italia ma fuori dai confini del loro territorio regionale di residenza.”


Sigma Consulting

Indagini di mercato, Ricerche sociali, Insight per le decisioni

Via del cinema, 5 - 61122 Pesaro
+39 0721 415210
info@sigmaconsulting.biz

Sigma Consulting srls unipersonale – P. Iva 02625560418 - Capitale sociale € 2.000,00 i.v. - REA PS 196812 - Privacy Policy - Cookie Policy -