Fridays for Future: buone notizie dal clima. Febbraio 2022

Il bisogno di buone notizie torna a farsi sentire fortissimo, soprattutto in un momento in cui si aggrava la crisi ucraina e la pandemia continua a far sentire i suoi effetti a lungo termine.

Nonostante le brutte notizie sembrino andare per la maggiore, però, non mancano spiragli di speranza. Abbiamo raccolto perciò quelle che ci sono sembrate notizie incoraggianti dal punto di vista ambientale. Condividile con i tuoi amici e diffondi un po' di speranza!

1. L'Islanda mette (davvero) al bando la caccia alle balene

Il divieto internazionale della caccia alle balene era entrato in vigore già nel 1986 ma alcuni Paesi, tra cui proprio l'Islanda, la Norvegia e il Giappone, hanno continuato indisturbate a cacciare i cetacei fino allo scorso anno.

La decisione, però, è ormai stata presa: dal 2024 non si potranno più cacciare le balene in Islanda. Una buonissima notizia, nonostante il divieto parta tra due anni, dato che già nel 2021 è stato cacciato un solo esemplare. Le motivazioni che hanno spinto il governo islandese a prendere questa decisione non sono tra le più nobili: dall'inizio della pandemia la richiesta di carne di balena è praticamente precipitata. L'economia, perciò, ha avuto successo dove finora l'etica aveva fallito.

L'interruzione della caccia ai preziosi cetacei è una buona notizia non solo per gli animali che verranno risparmiati, ma per l'intero Pianeta: si calcola che ogni esemplare riesca ad assorbire una quantità di CO2 superiore a quella assorbita da un albero nello stesso periodo.

2. La cosiddetta "onda rosa" che innesca l'"onda verde"

Ci riferiamo alle donne che di recente sono state elette sindaco nelle capitali europee di Francia, Olanda, Irlanda, Svezia, Lussemburgo, Bulgaria e Germania.

Come mette in evidenzia Corriere "Questa ondata rosa che sale si appaia spesso all’ondata verde. Non che le sindache elette in Europa e altrove provengano dalle fila dei verdi, anzi, sono in prevalenza di estrazione socialista o socialdemocratica, ma sono tutte schierate con determinazione sul fronte della difesa del clima e dell’ambiente, della transizione energetica, della mobilità sostenibile e della qualità dell’aria per i loro concittadini." Questa della sostenibilità sì che è un'epidemia da diffondere!

3. Il rinoceronte indiano continua la sua ripresa

Negli anni Sessanta, a causa di un bracconaggio a dir poco sfrenato, gli imponenti animali si stavano irrimediabilmente estinguendo, scendendo sotto i cento esemplari.

La rotta, però, è stata fortunatamente invertita e nel 2021 sono stati censiti più di 750 esemplari. Una buonissima notizia: i rinoceronti svolgono un ruolo fondamentale nel loro ecosistema e fanno la fortuna dei parchi naturali che li ospitano, attirando una gran quantità di turisti e dando quindi un contributo alle economie locali.

Non è però il momento di abbassare la guardia: scongiurato il pericolo del bracconaggio, i rinoceronti devono ora fare i conti con gli effetti del riscaldamento globale. I cambiamenti climatici, alterando il loro habitat, causano la morte di numerosi esemplari e rischiano di vanificare gli sforzi fatti finora. Un altro buonissimo motivo per preservare il nostro Pianeta.


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