Disintossicarsi dallo smartphone: magari, ma quant’è difficile!

Recentemente ci siamo occupati dell’argomento del detox digitale. Basta guardarsi intorno per vedere decine e decine di persone che sono talmente immerse nel proprio smartphone da rischiare di inciampare in un marciapiedi o di urtare chi viene loro incontro dalla direzione opposta. Abbiamo perciò chiesto alla nostra Community cosa ne pensasse, e se ritenesse che il rapporto con il proprio smartphone fosse diventato morboso e pericolosamente affine ad una vera e propria dipendenza.

I risultati hanno dato ragione all’intuizione di partenza: moltissimi utenti, pur riconoscendo gli innegabili vantaggi della tecnologia nella gestione di incombenze e di questioni di vita pratica, si sentono in qualche modo intrappolati nella rete e nella logica della “connessione a tutti i costi”. Desiderosi di tornare ad uno stile di vita più semplice e nel quale ci sia più spazio per il contatto umano reale, i panelisti hanno detto: sì, il detox digitale sarebbe necessario… ma quant’è difficile!

c'è bisogno di un detox digitale.png

Il primo dato che salta all’occhio è la consapevolezza, che caratterizza la quasi totalità degli utenti intervenuti. In qualche misura, tranne pochissime eccezioni, i panelisti si rendono conto di non poter vivere senza il proprio smartphone, fosse anche solo per necessità quotidiane e non per l’uso di social o di app di intrattenimento. Molti genitori menzionano le nuove disposizioni scolastiche in materia di tecnologia, che li obbligano ad essere presenti su piattaforme di monitoraggio presenze e valutazioni dei propri figli. Altri menzionano banche online e gestione delle finanze, che sono ambiti sempre più legati al digitale. Qualcuno parla di bollette e altri tipi di pagamento, più comodi se svincolati dalla necessità di recarsi fisicamente negli uffici postali.

La maggior parte degli utenti, che pure utilizza quotidianamente questo tipo di servizi e ne trae indubbiamente beneficio, non sembra però soddisfatta della deriva presa dalla tecnologia. Tolta l’effettiva comodità delle operazioni, molti dicono di sentirsi costretti ad utilizzare i dispositivi e di non potersi sottrarre a questa macchina che si fa sempre più presente e pressante, pur desiderandolo. Sono spesso citate le persone anziane come esempio di un sistema che si fa sempre più veloce e “comodo” ma non per questo più inclusivo.

Un altro aspetto sollevato dagli utenti che dicono di desiderare un detox digitale è quello del tempo per se stessi, sempre più eroso dall’invadente presenza dello smartphone. Moltissimi panelisti parlano della necessità di ritagliarsi uno spazio offline, non raggiungibile dalle notifiche e dai trilli del telefono che, volente o nolente, richiedono attenzione costante. Interessante la lamentela di un utente che dice di doversi giustificare quando per esigenze personali si rende irraggiungibile anche solo per 24 ore. Possedere un cellulare, dice, sembra obbligarti ad essere costantemente disponibile e raggiungibile.

Tra le proposte avanzate dagli utenti che sono a favore di una disintossicazione dallo smartphone c’è, ad esempio, il semplice eppure rivoluzionario atto di spegnerlo. Ritagliarsi spazi offline, in cui non si è raggiungibili e ci si può quindi dedicare alle proprie attività e passioni, è una necessità sempre più sentita. Allo stesso modo disattivare le notifiche push, mantenendole attive solo per questioni di lavoro o familiari di effettiva importanza, può limitare il rumore digitale, semplificando la gestione della tecnologia nella vita quotidiana.

C’è chi dice no

Il 16% degli utenti ha remato controcorrente, dicendo che non c’è bisogno di un detox digitale semplicemente perché la gestione della tecnologia è una questione personale e dipende dalla volontà del singolo. Elencando i vantaggi che lo smartphone ha portato nelle nostre vite e adducendo come prova le mille operazioni che sono state semplificate dal digitale, i panelisti hanno sostenuto che ogni epoca ha avuto la sua forma di evasione, e che chi si sente dipendente dal proprio smartphone dovrebbe soltanto lavorare su forza di volontà e indipendenza. Usare app e social network si trasforma così in un’attività come le altre, senza rischi per chi sa gestire in modo equilibrato anche gli altri aspetti della propria vita.

Tra chi dice sì e chi dice no, la necessità di un rapporto più equilibrato con lo smartphone e con la tecnologia in generale è sentita praticamente da tutti.

Se non hai partecipato al sondaggio, questa è l’occasione per dirci cosa ne pensi tu. Scrivi la tua opinione nei commenti.


Sigma Consulting

Indagini di mercato, Ricerche sociali, Insight per le decisioni

Via del cinema, 5 - 61122 Pesaro
+39 0721 415210
info@sigmaconsulting.biz

Sigma Consulting srls unipersonale – P. Iva 02625560418 - Capitale sociale € 2.000,00 i.v. - REA PS 196812 - Privacy Policy - Cookie Policy -