Ricerca e turismo: il binomio vincente

Il turismo è uno dei settori trainanti dell'economia italiana, e non è solo un modo di dire. Lo spiega in due parole Italiaindati: "in Italia, il turismo genera direttamente circa il 5% del PIL e incide indirettamente sul 13% dello stesso; rappresenta direttamente il 6% e indirettamente il 15% dell’occupazione totale. [...] L’imponenza di questo settore economico si deve all’enorme patrimonio artistico e naturalistico italiano. Nel 2020 si contano 4.265 musei e istituzioni similari aperti, pubblici e privati: 3.337 musei, 295 aree archeologiche e 633 monumenti o complessi monumentali. I Comuni italiani che ospitano almeno una struttura a carattere museale sono quasi 2.400. Vi sono inoltre migliaia di luoghi di culto, borghi medievali, palazzi e residenze di interesse storico disseminati su tutto il territorio nazionale."

Perché, e soprattutto come, il settore della ricerca dovrebbe stringere una vantaggiosa alleanza con quello del turismo?

Quanti tipi di turismo esistono

Esistono moltissime tipologie di turismo, ognuna delle quali coinvolge persone ed aziende molto diverse tra loro. Curiosamente, l'Italia è uno dei Paesi che può vantarsi di ospitarle tutte. Eccone solo alcune a titolo esemplificativo:

  • turismo balneare. Piccola curiosità: il nostro Paese può vantare circa 8.000 km di costa, non c'è perciò da stupirsi che il turismo balneare sia uno dei nostri fiori all'occhiello;
  • turismo culturale. l'Italia è prima al mondo per numero di siti Unesco, il che spiega facilmente perché si stima che il turismo culturale nel Bel Paese possa raggiungere entro il 2028 i 12 miliardi di dollari di fatturato;

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  • turismo religioso: come sottolineato da Turismo Celeste, "il turismo religioso è un trend in progressiva crescita infatti, basiliche, conventi, santuari e luoghi sacri sono mete sempre più ambite perché permettono di fondere arte, cultura e spiritualità. L’Italia è spesso meta prediletta dai turisti perché culla di molteplici simboli religiosi, punti di riferimento per i pellegrini in viaggio." Per citare solo alcuni tra i luoghi più frequentati, pensiamo a Roma, Assisi, Padova e San Giovanni Rotondo;
  • turismo enogastronomico: c'è davvero bisogno di spiegare perché i turisti di tutto il mondo vengono nel nostro Paese e si innamorano della qualità del nostro cibo e dei vini italiani?
  • turismo termale e del benessere: anche qui il nostro Paese non si fa trovare impreparato, potendo contare su oltre 320 centri termali in funzione, il 90% dei quali accreditato al Servizio Sanitario Nazionale.

Potremmo andare avanti ancora per molto, citando il turismo scolastico, quello montano, il turismo congressuale e quello nautico, insomma sembra che in quanto a turismo, soprattutto in Italia che è il nostro principale bacino di ricerca, non ci si faccia mancare proprio niente.

Quali dati si ricavano dalle ricerche

Potremmo raggruppare i dati sul turismo che si ricavano dalle ricerche in due macroaree:

  1. i comportamenti turistici in generale: questa macroarea comprende informazioni che spaziano dal numero di persone in vacanza ai periodi del viaggio, dalle destinazioni scelte alla durata media del soggiorno, passando per spesa, motivazioni della vacanza, canali di comunicazione utilizzati, prodotti acquistati etc.;
  2. i dati che riguardano tutte le imprese del ricettivo, i quali includono le performance di vendita, le strategie aziendali e i prodotti turistici commercializzati.

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Tendiamo a darlo per scontato, ma c'è un vero e proprio mondo che sta dietro al turismo, una serie pressocché infinita di aziende che afferiscono direttamente o indirettamente al turismo, e che dall'analisi di questo settore possono trarre vantaggio.

Come utilizzare i dati ottenuti dalla ricerca

Una volta ottenuti i dati delle ricerche relative al turismo, le aziende coinvolte possono trarne praticamente un vantaggio economico e d'immagine. Se prendiamo come parametro l'oggetto "vacanza", riferendoci ad esso in generale come esperienza turistica di uno o più giorni in qualsiasi località vicina o lontana, ci sono due momenti ben distinti nei quali l'azienda che commissiona una ricerca può intervenire per trarre beneficio dai dati ricavati dalla ricerca:

  • prima della vacanza: in questa prima fase, ottenute le informazioni sulle intenzioni dei potenziali clienti, si può lavorare con maggiore precisione sul marketing. Conosciute mete e interessi degli utenti, si possono creare promozioni, offerte e campagne pubblicitarie con un target specifico e performante. Questo si tradurrà in una migliore gestione dei budget pubblicitari e in un ritorno sugli investimenti più vantaggioso.

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  • dopo la vacanza: fare indagini specifiche dopo un'esperienza turistica può essere una mossa molto intelligente per adeguare l'offerta alle esigenze dei consumatori. Conoscere punti di forza e di debolezza della propria struttura ricettiva, di qualsiasi tipologia essa sia e qualunque tipo di offerta turistica proponga, può costituire un vantaggio competitivo molto spesso sottovalutato. Il feedback richiesto al cliente dalla struttura è molto importante, ma potrebbe non essere sempre esaustivo. Ad influire sulla completezza e veridicità delle informazioni fornite è il fattore desiderabilità sociale. Un questionario somministrato da un'azienda esterna, e compilabile in totale anonimato, può generare dati più completi ed attendibili.

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