Video colloqui di lavoro: sostituiranno del tutto gli incontri in presenza?

Il lungo periodo di emergenza sanitaria, che è purtroppo ancora lontano dal concludersi, ha messo in luce nuove criticità nel mondo del lavoro ma ha allo stesso tempo fatto emergere una serie di possibilità alle quali non si era mai dato troppo peso, a partire dallo smartworking per finire con le videocall.

Come si reinventano i colloqui di lavoro

Dire che le videocall sostituiranno del tutto gli incontri in presenza è forse eccessivo o perlomeno prematuro. È pur vero, però, che nonostante moltissimi settori del mondo del lavoro siano stati messi in ginocchio dalla pandemia, ce ne sono stati altri che pur durante il lockdown totale non si sono potuti fermare, ma hanno anzi dovuto intensificare le proprie attività, comprese quelle di recruitment.

Come evidenzia Il Sole 24 Ore, "i processi di selezione del personale, specialmente nei settori più coinvolti nella risposta alla pandemia come il farmaceutico, l’information technology o la grande distribuzione, non si sono mai interrotti. La necessità di arruolare forze fresche nelle aree chiave dell’organizzazione (finanza, vendite e informatica) ha spinto molte aziende all’uso degli strumenti digitali per dare continuità ai colloqui di lavoro. Gli staff Hr, in altre parole, hanno dovuto fare propri nuovi modelli operativi, sicuramente efficaci per rispondere alla situazione contingente, ma non privi di insidie."

Cosa cambia rispetto ad un colloquio tradizionale

L'elemento che emerge con più evidenza, quando si parla di colloqui di lavoro online, è che la prima impressione può fare la differenza ancor più che in presenza. Se gli incontri dal vivo coinvolgono non solo la comunicazione verbale ma anche quella non verbale e tutti e cinque i sensi, nelle videocall l'interazione coinvolge solo vista e udito, con ulteriori limitazioni dovute allo spazio fisico dello schermo, alla qualità della connessione e ad altri fattori difficilmente eliminabili.

Lo conferma Mariangela Lupi, Head of Humanity, Development & Education Department di The Adecco Group, che ha stilato un vero e proprio decalogo per affrontare in maniera efficace la nuova modalità di colloquio di lavoro. Tra gli elementi da tenere in considerazione per un colloquio conoscitivo vincente, e per fare una buona impressione sui recruiter che si servono di questa modalità online soprattutto per effettuare una prima scrematura tra i candidati, ci sono:

  • l'ambiente nel quale si svolge fisicamente l'intervista, che deve essere luminoso, silenzioso e il più possibile isolato da rumori e distrazioni;
  • l'abbigliamento e la postura del candidato, che non devono essere eccessivamente formali ma nemmeno trasandati o lasciati al caso;
  • le impostazioni video e audio del dispositivo dal quale ci si connette. Bisogna infatti accertarsi del loro funzionamento prima del colloquio, in modo da non essere continuamente interrotti durante la conversazione e non trasformare la videocall in un'esperienza frustrante per candidato e recruiter.

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Qual è il futuro dei colloqui di lavoro?

Come è accaduto per lo smartworking, la scoperta e l'utilizzo di nuovi strumenti e modalità lavorative sono un valore aggiunto per business di ogni tipo, ma non devono necessariamente sostituirli in toto. Ci saranno aziende che adotteranno lo smartworking in maniera permanente e altre che non potranno fare a meno dell'aspetto relazionale, limitando il lavoro agile a situazioni di emergenza come quella della pandemia.

Allo stesso modo ci saranno situazioni in cui il recruiting avverrà esclusivamente online, ma molte altre in cui si continuerà ad incontrare i candidati dal vivo, magari dopo una prima scrematura tramite videointervista. Mariangela Lupi, prima citata, spiega che "Il video colloquio su Skype permette di realizzare il primo incontro anche se si è distanti, numerose selezioni di personale per lavoro all’estero si svolgono con questa modalità. Inoltre il video colloquio viene sempre più impiegato per realizzare il primo screening – anche se la sede di lavoro non è distante per i potenziali candidati – perché permette ai responsabili delle risorse umane di risparmiare tempo evitando l’incontro personale che viene rimandato alla seconda o ultima fase della selezione." Si può quindi, a ragione, parlare di arricchimento dell'esperienza e non di un suo impoverimento o completa virtualizzazione.


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