TikTok: perché è finito sotto accusa e i nuovi provvedimenti

Aveva 10 anni la bambina di Palermo che è diventata tristemente nota per la vicenda che ne ha provocato la morte. L'ombra di una sfida insensata, il desiderio di visibilità e di emulazione in un gioco fatale che ha acceso i riflettori su uno dei social più giovani e famosi del mondo, mettendolo in discussione. TikTok è davvero un pericolo?

Le perplessità sull'uso dei dati dei minori

TikTok è finito sotto accusa molto prima della vicenda che ha visto morire la bambina palermitana. Ad essere messa in discussione, prima ancora dell'uso improprio del mezzo, è stata la questione privacy in relazione ai dati condivisi dai minori.

Nel febbraio 2019 TikTok ha pagato una sanzione di 5,7 milioni di dollari alla FTC (Federal Trade Commission) a causa di accuse secondo cui una versione precedente della sua app, denominata Musical.ly, violava la legge sulla protezione della privacy online americana dei minori consentendo agli utenti di età inferiore ai 13 anni di iscriversi senza il consenso dei genitori.

La sanzione è stata seguita da proteste, da parte di una coalizione di sostenitori della privacy, dopo la scoperta che alcuni video del 2016 pubblicati da minori di 13 anni erano ancora nell’app e che la società non stava dunque facendo abbastanza per salvaguardare la privacy degli utenti.

Il reclamo presentato alla FTC recitava: "TikTok non compie sforzi ragionevoli per garantire che un genitore di un bambino riceva un avviso diretto delle sue pratiche in merito alla raccolta, all’uso o alla divulgazione di informazioni personali. In effetti, TikTok non contatta in nessun momento i genitori del bambino per avvisarli e non richiede nemmeno informazioni di contatto per i genitori del bambino. Pertanto, TikTok non ha alcun mezzo per ottenere il consenso dei genitori verificabile prima di qualsiasi raccolta, utilizzo o divulgazione delle informazioni personali dei minori."

Il pericolo delle sfide social

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Le indagini sulla sfida social che avrebbe portato alla morte della piccola Antonella sono ancora in corso, è d'obbligo dunque usare il condizionale quando si parla di challenge mortali. Sebbene non si abbia ancora la certezza sull'esistenza delle BlackOut e Hanging Challenge su TikTok, il pericolo della diffusione di sfide mortali tra i giovani appare concreto e minaccioso.

In molti puntano il dito contro TikTok e altre app che diffondono in rete numerose sfide, alcune folli. La paura è quella che i giovani, specialmente in questo difficile periodo di isolamento, utilizzino questi social network senza il controllo di genitori o adulti, cedendo facilmente al fascino dell'accettazione da parte del gruppo, persino quando questo significa mettere a repentaglio la propria vita.

Le nuove norme

Entrano in vigore proprio oggi, per TikTok, le nuove norme che, in accordo con il Garante della privacy, vieteranno l’iscrizione in Italia ai giovani al di sotto dei 13 anni di età. Se finora bastava aggirare il divieto indicando una data di nascita falsa, da oggi il sistema prevede l'identificazione e, in futuro, anche l'uso dell'intelligenza artificiale per evitare la violazione delle norme.

Inoltre il Garante per la privacy avvierà, in collaborazione con Telefono Azzurro, una campagna TV di sensibilizzazione con l’obiettivo di richiamare i genitori a svolgere un ruolo di vigilanza e attenzione quando i propri figli entreranno sull’applicazione e dovranno indicare la loro vera età.

Cosa pensi del social TikTok e dell'uso che alcuni giovani ne fanno senza la dovuta sorveglianza? Scrivicelo nei commenti.


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