Non c'è solo il Covid: l'effetto sulle malattie oncologiche

Michela Morelli

Il 2020 è stato definito da più voci un annus horribilis, e come dare loro torto, guardando alla pandemia che ha stravolto equilibri a livello mondiale e la vita quotidiana di tutti noi. C'è un aspetto, però, che rischia di manifestarsi in ritardo, e di peggiorare anche questo anno se non si correrà prontamente ai ripari. Parliamo delle malattie oncologiche, che a causa del Covid sono state estremamente trascurate, causando ritardi tanto nelle diagnosi quanto nelle terapie.

I dati dell'Osservatorio Nazionale Screening

Sono due milioni e mezzo gli screening di prevenzione oncologica che sono stati saltati a causa dell'emergenza sanitaria. Numeri già impressionanti di per sé, se non fosse che a questi andranno collegate le diagnosi tardive di oltre 3.300 carcinomi mammari, 2.700 lesioni cervicali CIN2+, quasi 1.300 carcinomi del colon-retto e oltre 7.400 adenomi avanzati (polipi). Solo stime, per il momento, ma l'Osservatorio Nazionale Screening non può purtroppo dirsi ottimista al riguardo. Come riporta Repubblica, "i tre programmi di screening nazionali di diagnosi precoce sono rimasti indietro, complessivamente, di 5 mesi per il tumore del collo dell’utero, di 4 mesi e mezzo per il tumore al seno e di 5 mesi e mezzo per lo screening colorettale."

Ci sono delle realtà virtuose, che nella seconda parte del 2020 hanno schiacciato sull'acceleratore per recuperare il ritardo dei primi, concitati mesi dell'anno, ma i ritmi pre-pandemia sono ancora lontanissimi dall'essere raggiunti.

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Diagnosi tardive e terapie

Le mancate diagnosi dell'anno scorso si traducono purtroppo in diagnosi tardive, che influiscono negativamente sulle possibilità di una guarigione completa per i pazienti. "Nella pratica clinica di tutti i giorni -spiega a Fondazione Veronesi il dottor Saverio Cinieri, presidente eletto AIOM e oncologo presso l'Ospedale Perrino di Brindisi- stiamo già assistendo a diagnosi in cui i tumori sono negli stadi più avanzati, segno che per diversi mesi non è stato possibile arrivare ad una diagnosi in tempi rapidi"

Le diagnosi tardive hanno ulteriori ripercussioni sui percorsi di terapia. Nel corso del 2020 si è assistito ad una riduzione del 18% degli interventi chirurgici rispetto al 2019 e del 13% nelle terapie erogate.

Lo aveva denunciato Martina Luoni, la giovane di Solaro (Milano), paziente oncologica che è stata una delle testimonial anti Covid della Regione Lombardia. Malata di cancro al colon metastatico, si era vista lo scorso anno, in piena pandemia, rimandare un'operazione chirurgica. Si è spenta proprio ieri, a soli 27 anni.


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