Lunedì TECH: stimolazione cerebrale profonda per la cura della depressione

Michela Morelli

Gli studi in materia vanno avanti dalla fine degli anni 80 e hanno coinvolto, negli ultimi dieci anni, la cura del morbo di Parkinson (per la quale si sono già ottenuti risultati incoraggianti) e ora la depressione grave.

Come funziona?

La stimolazione cerebrale profonda prevede l'impianto di elettrodi molto piccoli, dal diametro di un millimetro, in regioni profonde del cervello.

Questi vengono collegati ad un dispositivo, simile ad un pacemaker cardiaco, da inserire vicino alla clavicola.

Questo invia impulsi elettrici e stimola opportunamente le aree cerebrali interessate.

Le sperimentazioni contro la depressione grave

I migliori risultati si sono ottenuti finora nel trattamento del morbo di Parkinson, ma si sta sperimentando la tecnica nei pazienti affetti da depressione grave che non risponde a farmaci e terapie.

I dati preliminari, anche se troppo pochi per essere considerati decisivi, sembrano comunque promettenti.


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