Il mercato cosmetico italiano green: numeri e tendenze

Michela Morelli

Il mese scorso si è svolta a Bologna la trentunesima edizione del SANA, il Salone internazionale del Biologico e del Naturale. L’evento, che ogni anno porta in Emilia Romagna una quantità impressionante di addetti ai lavori e appassionati del settore, è stato un’occasione per fare il punto della situazione sul mercato del biologico. In particolare si è potuta notare l’esponenziale e continua crescita del mercato della cosmesi green.

L’Università di Boston ha rilevato, in un recente studio, che un giovane su tre sceglie i prodotti per la cosmesi in maniera consapevole, privilegiando le formule verdi e rispettose per l’ambiente.

Cosmetica Italia, l'associazione nazionale delle imprese cosmetiche, conferma il trend quantificando il valore di questo mercato in Italia in un miliardo di euro. Si tratta dunque del 10% dell’intero mercato cosmetico italiano, con più di duemila nuovi lanci di cosmetici naturali nel corso dell’ultimo anno.

I prodotti che la fanno da padrone sono quelli per la cura del viso e del corpo, seguono quelli per capelli, per bambini e per la casa.

Tra i marchi italiani di cosmetici completamente green spiccano La Saponaria, Alkemilla, Biofficina Toscana e PuroBio Cosmetics.

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Come scelgono le consumatrici dell’ecobio

I primi tra gli elementi che influenzano maggiormente gli acquisti nel campo della cosmetica green sono sicuramente gli ingredienti. Le nuove formule sono studiate in modo da non creare danni alla pelle e non interferire con il sistema endocrino. Le appassionate del settore cosmetico ecobio sono diventate vere e proprie esperte nel riconoscere gli ingredienti potenzialmente dannosi per la pelle o per l’organismo.

Sebbene nel campo continui ad esserci una buona dose di disinformazione, legata soprattutto alla diffusione di informazioni da parte di sedicenti esperte sui social network, è ormai diventato quasi normale che la consumatrice media riconosca funzione e origine degli ingredienti usati nelle formulazioni.

Gli ingredienti considerati come potenzialmente dannosi sono:

  • petrolati: sostanze grasse di derivazione petrolifera, scarti occlusivi e non dermocompatibili, sono riconosciuti come potenzialmente cancerogeni;
  • parabeni: una classe di composti organici aromatici, sono usati come conservanti. La controversia sulla loro cancerogenicità o sulle loro possibili interferenze endocrine non è ancora giunta ad una conclusione, sta quindi al consumatore decidere se evitarli;
  • siliconi: vengono usati nei cosmetici come filmanti e impediscono la normale traspirazione della pelle;
  • PEG, SLS e Formaldeide: sono emulsionanti, possono causare secchezza o sensibilità.

Oltre agli effetti che gli ingredienti hanno sulla pelle e sull’organismo, le nuove consumatrici consapevoli sono molto attente alla sostenibilità ambientale dei cosmetici. Moltissimi prodotti da risciacquo contengono infatti composti dannosi per la flora acquatica e in generale per l’ambiente. La svolta green, che spesso coinvolge molti ambiti della vita comune e non riguarda solo la cosmesi, rende necessaria una nuova consapevolezza anche a livello macro, un pensiero all’intero pianeta e non solo al mobiletto del bagno di casa propria.

Un’ulteriore svolta nel mercato della cosmesi biologica riguarda i packaging. Moltissimi cosmetici, che finora venivano venduti in tubetti e vasetti di plastica, sono ora confezionati utilizzando materiali riciclabili. I vasetti di vetro sono da preferire a quelli in plastica, così come sono da privilegiare i cosmetici venduti in una confezione “sfusa” e non ulteriormente incellophanata. Ottime recensioni ricevono anche i prodotti solidi, come lo shampoo e il bagnoschiuma in forma di saponetta. Spesso questi cosmetici, che grazie alle nuove formulazioni studiate ad hoc non hanno nulla da invidiare ai prodotti fluidi più in voga, sono venduti in singole confezioni di carta riciclabile, un’attenzione in più che strizza l’occhio allo stile di vita ecobio.

L’ultimo elemento che guida le consumatrici consapevoli nelle loro scelte cosmetiche, ultimo ma non per importanza, è l’assenza di sperimentazione sugli animali. Moltissimi prodotti sono certificati vegan e cruelty free, un aspetto da non dare per scontato se realmente si vuole abbracciare uno stile di vita sostenibile per ogni forma di vita del nostro Pianeta.


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