Coronavirus: è vera emergenza? I numeri dell’OMS

Tutto il mondo ne parla: l’emergenza coronavirus è globale. Ma cosa significa? La parola pandemia spaventa e ha scatenato una vera e propria psicosi, facendo pensare a scenari apocalittici e rievocando vecchi fantasmi. Le rassicurazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità relative al rischio di contagio e alle misure preventive che sono state messe in campo in tutto il mondo non sono bastate ad arginare l’ondata di fake news e gli episodi di intolleranza e razzismo ingiustificato.

Di coronavirus si parla ormai da più di due mesi: ettolitri di inchiostro (reale e digitale) sono stati versati in materia, eppure sembra che le idee della popolazione rimangano confuse e contraddittorie. Abbiamo voluto riportare gli ultimi dati diffusi dall’OMS nel suo rapporto giornaliero sulla diffusione del nuovo coronavirus 2019-nCoV.

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Il contagio si sta diffondendo, il rischio rimane elevato ma la mortalità si attesta a livelli molto bassi, paragonabili a quelli di una comune influenza stagionale e molto più bassi di quelli delle precedenti epidemie di Sars e Mers.

È forse ora di fare un po’ di chiarezza, facendo riferimento alle linee guida che il Ministero della Sanità ha diffuso dai suoi canali ufficiali. Abbiamo perciò riportato le informazioni che sono state rese pubbliche e che sono quelle di più immediato interesse per chi si chiedesse se siamo realmente minacciati da questo nuovo virus nella nostra vita quotidiana.

Quanto è pericoloso il nuovo virus?

Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache.

Come si diffonde il nuovo coronavirus?

Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso. È importante perciò che le persone ammalate applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.

Cosa posso fare per proteggermi?
  1. Mantieniti informato sulla diffusione dell’epidemia, disponibile sul sito dell'OMS e adotta le seguenti misure di protezione personale;
  2. lavati spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus dalle tue mani;
  3. mantieni una certa distanza – almeno 1 metro – dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata;
  4. evita di toccarti occhi, naso e bocca, perché le mani possono toccare superfici contaminate dal virus e potresti trasmettere il virus dalle superfici al tuo corpo.

Il Ministero della Salute, nelle linee guida sopra riportate, tiene a precisare che l’uso della mascherina, oggetto introvabile in queste settimane e subito diventato il simbolo della nuova pandemia, è consigliato solo se si sospetta di aver contratto il nuovo coronavirus. Ad utilizzarla, perciò, dovrebbero essere solo le persone che si sono recate di recente in Cina o hanno avuto contatti stretti e prolungati con persone tornate da poco dalla Cina o che manifestino i sintomi della sindrome respiratoria.

No, dunque, agli allarmismi, al panico ingiustificato o peggio ancora all’intolleranza nei confronti di cinesi che vivono da anni nel nostro Paese e che non possono in alcun modo trasmettere un virus con cui non sono venuti in contatto.

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murales della street artist Laika, apparso in via Principe Amedeo a Roma


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